La legislazione che manca nelle discipline bio naturali

Paolo Ercoli
Se vuoi un “pezzo di carta” per avere un lavoro, in questo settore le cose non funzionano così. 
Ti conviene capovolgere il ragionamento: non cercare un foglio che ti dia un titolo e quindi un lavoro, cerca invece un corso che faccia emergere il tuo valore: questo ti darà un mestiere ed un ruolo nella società. Lo dice anche la legge.
La legge (la famosa 4/13) è stata introdotta proprio perché lo Stato non vuole definire tutte le libere professioni che l’evoluzione del mercato del lavoro sta generando. Nel testo della legge si sottolinea che per svolgere le cosiddette professioni non regolamentate (e la nostra è tra queste) “non è necessaria nessuna autorizzazione amministrativa”. Cioè non c’è nulla che possa essere abilitante perché non è richiesta nessuna abilitazione.
Come abbiamo già detto, per lavorare è sufficiente aprire una partita iva. Il codice dell’attività (nella classificazione ufficiale ATECO) è definito in modo molto generico con “altri servizi alla persona” (il 96.09.09).
Quasi tutti gli allievi dopo il corso si mettono in proprio: le eccezioni sono gli allievi con un titolo sanitario, che frequentano i nostri corsi perché desiderano conoscere anche la medicina orientale; qualcuno che già lavora in un centro o in una palestra e vuole professionalizzarsi in modo più specialistico; qualcuno che ha una professione affine e vuole migliorare (es. estetiste che si iscrivono ai corsi di massaggio e sono già dipendenti o libere professioniste).
Sono persone che hanno già un lavoro e trovano da noi le competenze ulteriori per crescere o emanciparsi. Sarà utile conoscerle, perché ciascuno scambia esperienze, contatti professionali e stili di lavoro.

Ci sono difficoltà da non sottovalutare,
ma neanche da ingigantire.

L’idea del legislatore fu che il “libero mercato” avrebbe selezionato i professionisti migliori. 
Possiamo non essere d’accordo, specialmente vedendo i risultati, ma questa è la legge in vigore. 
Tutte le scuole di medicina cinese (di ogni livello qualitativo) che propongono corsi professionalizzanti si riferiscono dunque alla Legge n° 4 del 2013. 
È importante capire che è una legge generale e non solo per il nostro settore: se si va a vedere ad esempio sul sito del Co.LAP (Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali) si scoprono quasi 200 professioni diverse: dalle guide di pesca ai grafologi, dai degustatori di tè agli astrologi, dagli immobiliaristi ai broadcaster televisivi.

Per essere chiari: tutto questo significa che è falsa l’affermazione che trovate in alcuni siti particolarmente in malafede in cui viene scritto “che la legge 4/13 definisce la figura dell’operatore xx in questo modo...”.
Molte scuole promettono qualche forma di attestazione: come faccio a valutare?